Oggi a Gioia Tauro si è verificato l'incredibile. Un Cavallo è entrato tranquillamente nell'androne del Palazzo degli uffici, curiosando allo sportello dell'Ufficio Protocollo. E' facile pensare che qualcuno lo abbia portato , che qualcuno ne abbia consentito l'ingresso, che qualcuno infine lo abbia portato nella sua stalla.Saranno accertate le responsabilità e ci sarà poco da ridere.
Immagino, però, che le foto diverranno - come si dice - virali. E' il Web. Ma non ci sorriderei tanto sopra. Inorridisco solo al pensiero di quel che poteva accadere e che per fortuna non è accaduto. Le tragedie passano sempre attraverso la irresponsabilità di qualcuno.
Rifletto su questa nostra amata e strana città. Che è fatta ancora anche da chi ancora pensa - e sono in troppi - che " a Gioi fai chi voi". Ma Gioia non è questa. E' anche fatta da chi, in silenzio e da più di un anno, quotidianamente lavora per la città, restituendo decoro all'ambiente e ricordando che la Città è di tutti e che tutti la dobbiamo amare: penso e mi riferisco ai "ragazzi "di ogni età - decine e decine oramai - che come "I volontari di Gioia Tauro " ci ricordano che l'impegno personale buono e disinteressato può cambiare tutto. C'è chi distrugge e c'è chi costruisce.
Ma mi impensierisco anche su altro e riguarda il coraggio civile rapportato alle presenti questioni equine: facile, facilissimo pubblicare la foto del cavallo, scherzarci su, commentare a cavolina. Chi di questi campioni pubblicherà , dopo la individuazione, la foto della testa di scecco che ha portato il cavallo dentro la casa comunale? Anche questo sarà Gioia Tauro .