venerdì 12 settembre 2014

UN PRETE

C'è in corso una brutta campagna di stampa locale e nazionale contro un Prete appena nominato Parroco di Gioia Tauro.Chi lo conosce da sempre sa che è un uomo di Dio. Chi non lo conosce, purtroppo, ne ha sentito parlare solo per  articoli di giornale che hanno riportato notizia di una condanna in primo grado per falsa testimonianza.Con la pena sospesa e perfino con la non menzione nel certificato penale.E questo in  un processo  assai complicato e difficile - che ha stravolto San Martino di Taurianova qualche anno fa. Ora, all'improvviso, se ne stanno occupando giornalisti di valore..persone per bene. Questo Prete , amato in quella sua Parrocchia - non ha mai gridato ... ha piegato il capo e -  in obbedienza al suo Vescovo -  ha accettato il trasferimento  in una Parrocchia più grande, a Polistena. Qui la Gente che l'ha conosciuto l'ha totalmente voluto bene. Ora - sempre questo Prete è stato mandato a Gioia Tauro, a dirigere la Parrocchia dalla quale era partito  decenni fa per entrare in Seminario. E sta succedendo un putiferio mediatico e non si capisce il perchè.. Polistena non è meno di Gioia Tauro...sicuramente...In nome della memoria, dice un giornalista....è una promozione...dice un altro ....un'altra dipinge tinte fosche sulla situazione.Non giudico....ma questa storia in mano a giornalisti attenti - e di solito garantisti-  non mi piace per niente.Una eclatanza ingiustificata...a meno che si voglia crocifiggere questo uomo per altri fini e  si sa .....ogni occasione, come sempre, è propizia. Un giornalista che stimo ha detto che avrebbe voluto sentire la parola " perdono" e che lo " scusarsi"  ci stava tutto.Sarà. Ma io penso che in questo momento  siano  del tutto fuori posto  l'eclatanza ed i rilievi dati su precarie conclusioni di un processo difficile ed assai controverso: processo nel quale  il Sacerdote è stato  trascinato  sui piani inclinati   delle insidiosissime questioni che spesso  involgono l'istituto della falsa testimonianza o della reticenza. La condanna in primo grado non è sentenza spendibile, se c'è in corso appello. E, credetemi , ho visto nella mia ultraquarantennale esperienza molte sentenze anche definitive che grondano del sangue e del dolore degli innocenti. Anche il "perdono" e lo "scusarsi" possono e devono confrontarsi con queste non indifferenti questioni . La mia vita è stata illuminata dalle letture giovanili, mai abbandonate- ma sempre più meditate - del trattato sulla tolleranza di Voltaire.Anche Lui si occupava di un innocente, per il quale nessuna garanzia vi fu a contrastare l'arbitrio e l'ingiustizia...e che  fu portato alla morte..Pensarci  oggi non fa certo  male. E non fa male pensare che l'oggetto dell'interesse non sia un Prete ma  sia - ancora una volta -  Gioia Tauro.

Nessun commento:

Posta un commento