domenica 3 giugno 2018

SI CHIAMAVA SOUMAILA SACKO

L'immagine può contenere: 1 persona, primo pianoNon me la prenderò con Salvini. Non c'entra e non serve certo. Ma sto con Don Pino De Masi e don Roberto Meduri...due Preti che lo conoscevano. Forse l'ho conosciuto anch'io. Ed i miei amici Preti mi dicono che era uno che si ammazzava dalla mattina alla sera  a lavorare per pochi euro al giorno e che cercava delle vecchie lamiere certamente per non venderle  ma per sostituire cartone o plastica al  tetto dei suoi amici nell'accampamento della vergogna cresciuto a dismisura accanto alla tendopoli del Ministero dell'Interno di San Ferdinando. Lo hanno ammazzato con freddezza, a fucilate. Perchè non si deve rubare? Raccontatelo a qualcun altro...E' odio razziale nudo e crudo impastato con lo spirito di una superiorità inesistente, pronta sempre però a guadagnare sulla debolezza e sulla solitudine dei disperati del mondo.Calabria amara,  madre di imbecilli. Si chiamava Soumaila Sacko  aveva 29 anni e voleva  una lamiera per tetto  anche per i suoi amici che non l'avevano.E che sono stati pure loro presi a fucilate.Voleva aiutare  a dare più dignità ad altri.Fino ad incontrare chi è senza dignità e senza onore ma ha un fucile.

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