Nella battaglia per la vita non tutti siamo uguali. Perchè le possibilità economiche diverse fanno normalmente diversa la vita. Anche nella morte non si è uguali perchè la morte di un uomo famoso o dal quale dipendono le sorti di un Paese o di una industria non sono esattamente corrispondenti alla morte di uno sconosciuto, magari anche povero. Uguali possono essere il dolore, il rimpianto, il ricordo degli stretti familiari e degli amici ..anche se non è detto che sempre sia così...anzi. Ora Sergio Marchionne è morto. La importanza della sua posizione sarà ricordata dai giornali e dalle televisioni di tutto il mondo; saranno scritti innumerevoli libri, le critiche si sommeranno alle lodi. E' così. E' giusto che sia registrata e ricordata una vita fuori dal comune.Tuttavia penso che questo uomo straordinario - discusso e discutibile - sia figlio di un tempo che ha accordato alla intelligenza, alla conoscenza, al sapere un posto importante.Un tempo in cui ha funzionato l'ascensore sociale, il tempo in cui chi vi è salito l'ha meritato ed ha ringraziato dando tanto di più di quel moltissimo che ha ricevuto. Al di là di ogni considerazione la vita di Marchionnè è esempio delle migliori possibilità che un uomo possa avere.E mi pare che il suo potere non l'abbia mai esibito.I filosofi della sua prima laurea gli saranno stati in questo giusti compagni.Questo mi piace pensare oggi che il silenzio diventa - nella sua straordinaria sonorità - il metro con il quale misurare la grandezza.
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