Ci mancava pure questa.La polemica della Conferenza Episcopale italiana contro il divieto temporaneo alla celebrazione pubblica della Messa fa rabbrividire. Il Papa - capo di tutti i Vescovi - celebra ogni mattina la sua Messa a condivisione dell'intero mondo nella sua Casa di Santa Marta. Lo fa in solitudine e potrebbe ben farlo diversamente...non è tenuto ad alcuna obbedienza, essendo oltre che Papa, anche il Capo di uno Stato.
Esperti e scienziati hanno sconsigliato la celebrazione pubblica nel chiuso delle Chiese. Ma le Chiese sono sempre rimaste aperte per consentire il rapporto individuale con Dio....anche se Agostino - Sant'Agostino - ricordava ai fedeli che "il luogo "...quel luogo non era certamente il più importante. Ma i Vescovi italiani insorgono e gridano alla repressione della libertà di Culto. Cosa tanto evidentemente inveritiera che facilmente rivela ben altri interessi. E sbagliano. Perchè l'interesse tutelato dall'Autorità politica - la salute - è generale e costituisce salvaguardia di un diritto costituzionalmente garantito, precondizione per l'esercizio di altri diritti che - pertanto - vengono direttamente o indirettamente anche essi tutelati. A me pare che ci sia una irragionevole rivendicazione , quasi muscolare, di diritti e prerogative che nessuno mai ha negato. Il potere politico può sempre sbagliare. Ma non lo ha fatto in questo caso.E' infatti più pericolosa una assemblea in una chiesa chiusa che una folla in uno stadio di calcio. Consentire la prima e negare la seconda sarebbe irragionevole.Ed irragionevole sopratutto perchè - mentre l'economia padronale vuole imprre riaperture indiscriminate a cominciare dalla Lombardia.....i dati ci dicono che Milano è in pericolo...che tutti siamo ancora in pericolo.Lasciamo a gente del livello di Salvini di gettare benzina sul fuoco....ed approfondiamo la riflessione sui doveri imposti dalla responsabilità di Governo. Riflessioni che la Chiesa non può omettere di fare.
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