sabato 10 aprile 2021

DITTATURE

E molti  a chiedersi se Draghi abbia fatto bene - perfino se gli fosse consentito - a definire Erdogan un dittatore. Amiamo usare nomi diversi, quando c'è una convenienza da difendere. Ed infatti eravamo abituati a sentirlo definire " il Sultano"...in qualche modo a giustificare - con i richiami storici emozionalmente evocativi  - strapoteri esercitati in forza di una civiltà che in casa d'altri è bene non giudicare più di tanto. Avviene anche  per Putin,  quotidianamente indicato come Zar di tutte le Russie. E Faraone viene indicato il padrone dell'Egitto che ha massacrato Giulio Regeni e tiene in carcere il povero Zaki. Ma l'elenco sarebbe lungo. Da noi dittatore significa solo dittatore, negatore delle libertà individuali e collettive, esercente di un potere che non accetta critiche.Ma se  lo scrive un giornale di un Paese libero può passare...se lo dice un Presidente del Consiglio di un Paese Libero, viene giù il mondo. Lo ha detto Draghi che politico non è - o forse lo è più di ogni altro - e viene convocato l'ambasciatore. Che andrà , con la piuma sul cappello, a raccontare che le cose hanno bisogno di letture diverse e complicate. Noi abbiamo bisogno della Turchia...la Turchia ha bisogno dell'Italia...quindi non facciamoci del male. Potrei correre il rischio di rimanere senza le albicocche essiccate di cui sono goloso....la Turchia potrebbe rimanere senza le sofisticate armi che solo l'Italia sa costruire. E comunque  bisognerà tenere conto che cooperazione è una possibilità economica che se tu perdi, altri occupano. Ma Draghi l'ha detto. Ha fatto bene. Non penso che chiamare le cose  e gli uomini con i loro nomi sia sbagliato...specie se se ne ha giusto motivo ...che non corrisponde e non si esaurisce certamente  allo  sgarbo ed alla maleducazione usata verso la capa della Commissione Europea. Chiamare dittatore un tiranno non mi sembra un peccato mortale...dal momento che la Chiesa stessa ha teorizzato  da secoli che l'uccisione del tiranno è ben consentita. Ed allora , caro tiranno e dittatore Erdogan,.....non te la prendere! Sai...noi in qualche modo apparteniamo ad una civiltà che tiranni e dittatori ne ha partorito tanti..tantissimi. Ma siamo anche quella terra che -  tra contraddizioni lutti e complicità - alla fine i dittatori li ha appesi a testa in giù. E tu, caro Erdogan, ad occhio e croce una buona candidatura per questa  fine l'hai già ipotecata. Ci penserà il tuo popolo a scrivere il finale della  tua storia.

venerdì 2 aprile 2021

UN ALTRA PASQUA COSI'

Potrebbe essere un'immagine raffigurante Giuseppe MacinoAncora un'altra Pasqua così.  Difficile abituarsi...Ma le abitudini a volte sono brutta cosa. Oramai non ci si saluta più. Le " visite  " agli amici  sono scomparse. Non c'è la condivisione delle gioie e dei dolori. Per i funerali ci sono i telegrammi....per le lauree le corone di alloro sulle teste frastornate dei nostri Ragazzi. La tristezza aiuta l'anaffettività e le derive  depressive. Non parliamo di chi ha perso veramente il lavoro....stendiamo un velo pietoso sui troppi che si lagnano perchè non hanno più il reddito a nero degli altri anni e sputano sui ristori e sulla cassa integrazione. Non dirò una parola sui Ragazzi che senza mascherina sfidano la sorte affollando strade e spiagge.E' passato un secolo dalla coesione dell'Italia della prima ondata - quella si affacciava dalle finestre per dire che tutto andrà bene e piangeva per medici ed infermieri caduti al fronte. Oggi la frontiera è la vaccinazione che fa pesare la geopolitica più del buon senso comune.Ma anche lì è questione di soldi...inutile girarci attorno. E c'è ancora chi se ne va in giro per l'Europa pensando di lucrare ancora sui disperati dei barconi...meglio se lo si fa  con il Rosario in mano ed una faccia più dura del marmo.

Si stanno aprendo ed affermando nuovi modi di lavorare. Difficile abituarsi ad una impossibile empatia del computer...ma così sarà. Saremo sempre più soli, con le paure di altre  pandemie ...siamo in tantissimi  sul Pianeta..miliardi e miliardi di più che al tempo della "Spagnola"..E la nostra fragilità non abbisogna di dimostrazione.

Ma Pasqua è tornata. E tentiamo di rimettere insieme i nostri alfabeti. Forse sperare in meglio può aiutare.Buona Pasqua !