L'ISTAT non ha pietà nè per Di Maio nè per Salvini. E se la ride della loro propaganda sul cambiamento. Il cambiamento, invero c'è : aumenta la disoccupazione che sfiora oramai il 12%, con un crollo dei contratti a tempo indeterminato. Cresce la disoccupazione giovanile. L'industria è ferma. Se questo è il cambiamento, " libera nos, Domine " dai suoi fabbricanti.
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