domenica 31 marzo 2019

LA CHIESA E LA CITTA'

L'immagine può contenere: 1 persona, spazio al chiusoIl Vescovo Mons. Francesco Milito  - e con lui  tutti i Sacerdoti di Gioia Tauro - ha ritenuto di inviare - nella forma di "Lettera Pastorale"- un messaggio alla Città di Gioia Tauro nella previsione delle elezioni comunali. E' la prima volta che accade. La straordinarietà della iniziativa sta nella straordinarietà della crisi della Comunità civile, nello stato di frustrazione, di abbandono, di precarietà nella quale la Città più importante della provincia reggina è caduta...dopo l'ennesimo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazione mafiosa, la dichiarazione di dissesto e la evidente persistente crisi finanziaria ....che sta portando ad una nuova e separata dichiarazione di dissesto....stante l'incapacità del Comune di fare pagare i tributi e la difficoltà dei cittadini di pagare le tasse in mancanza dei relativi servizi. Ed ancora ..la crisi gravissima del Porto e la constatazione che le mille opportunità della Città - commercio, agricoltura, industria, ambiente, turismo - ogni giorno vengono annullate dalla mancanza di direzione e di rappresentanza e dalla opprimente dominazione  della 'ndrangheta definita " il cancro più letale con metastasi diffuse in tutte le compagini del corpo sociale, tarlo corrosivo e freno al bene comune per tutte le forme di  violenza,esplicita, nascosta, infiltrata , frenante  e bloccante  l'autentico integrale e sicuro sviluppo della Città, che non troverebbe forze  seil tessuto sociale fosse più coeso e coraggioso" . Si rende necessario, dunque, chiamare i cittadini all'impegno civico ...a prescindere dalle convinzioni religiose  ed alle appartenenze partitiche. Un messaggio sereno ma chiaro. Per nulla accondiscendente o ammiccante....che non consente interpretazioni fuorvianti. E' un messaggio forte...che chiama alla responsabilità individuale e collettiva..nel momento in cui si è prossimi   a scegliere il futuro politico di una città in ginocchio. Una responsabilità che sappia  identificarsi nell'amore per il Bene Comune, per  la Cosa Pubblica...che invita al disinteresse individuale , ad un afflato collettivo ed a non trascurare la competenza . Forte è anche il richiamo a chi ha la  responsabilità degli Uffici comunali....ritenuti senza mezzi termini... concausa efficiente e determinante del dissesto. Va dunque guardata  - per il rinnovamento della Città - tanto l' Amministrazione che  la  Gestione...nel giusto bilanciamento dei poteri della gestione e dei doveri di direzione e controllo dell'Amministrazione. Fortissimo, infine, il richiamo civico al dovere dei cittadini di osservare gli obblighi tributari...senza i quali nessun risanamento sarà possibile.
Insomma la Chiesa ricorda che la Città non può perdere ulteriormente tempo. Ne ha perduto tanto che oggi si registra degrado, indolenza, apatia, mancanza di senso civico, disunione dei cittadini, sporcizia delle strade, precarietà nell'assistenza sanitaria...crescono le malattie, l'ambiente naturale è in pericolo.
La Lettera chiede risposte. E penso che non si possa non essere d'accordo.
Guardo a questa iniziativa con interesse  e condivisione.  Penso che bisogna riprendere una strada perduta e che la Città ha energie, uomini e mezzi per riprendersi e ricostruire quanto è stato distrutto o disperso. Parlando chiaro e finalmente non seguire le sirene incantatrici che ci hanno portato al disastro...

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