Nei giorni scorsi c'è stato un gran parlare dell'alternarsi alla Sapienza di Roma - la più grande Università d'Europa, la mia Università - di due Magnifici Rettori, il prof .Eugenio Gaudio e la Prof.Antonella Polimeni - quest'ultima la prima nella Storia ad essere chiamata alla carica di Rettore .Entrambi di origini calabresi.Tam tam mediatico...tutti ad esprimere soddisfazione ed orgoglio. Giusto. Tutti a dire quanto siamo bravi, quanti nuovi ed importanti e degni figli della Terra di Pitagora, di Zaleuco, di Stesicoro possiamo ancora annoverare nel primato della conoscenza e e delle posizioni di comando nel mondo......... Giusto!
Non dobbiamo nè stupirci nè tantomeno vergognare di questi sentimenti. Siamo umani e sopratutto in Calabria abbiamo bisogno di compensazioni, di gratificazioni purchessia. Anch'io - lo confesso - ho ripetutamente fatto riferimento al mio omonimo cugino Prof.Giuseppe Màcino, prof. grandissimo della Sapienza di Roma, Accademico dei Lincei , candidato da premi Nobel ad essere nominato Nobel lui stesso per i suoi fondamentali studi su DNA ed RNA.
Ma questa calabresità...alla fine è - a chi ben vede- magra ed inutile consolazione.Tutte grandi menti calabresi , - o calabresi per genitori - partiti dalla Calabria ma formatisi lontano dalla nostra Terra.Terra desolata... fino a pochi anni fa senza Università...ed ancora oggi con centri di ricerca che lasciano scoperte molte dita di una sola mano. E quando ci si forma fuori, se hai talento rimani fuori...poi vai all'estero ...e se torni in Calabria è per godere di una giornata di mare, per portare un fiore su una tomba ,per ricevere un premio estivo dalla generosità calabrese...e poi fuggire. La Calabria, lo sai, ti ha dato poco e poco ti potrà dare.
Poi arriva anche in Calabria la pandemia...ti trovi senza una sanità degna anche lontanamente di questo nome...si susseguono dimissioni e dimissioni ancora di indecorosi personaggi chiamati da una politica ottusa a governare il settore. E quando finalmente anche lo Zuccatelli di turno se ne va...tutti ad inneggiare al figlio di Calabria che,appena cessato il suo ruolo di Rettore a Roma, arriva - chiamato dalle trombe del Potere - ad insediarsi nella salvifica funzione.Aveva accettato ed il Governo lo aveva nominato.Gaudius Magnus. Arriva Eugenio prof. Gaudio.
Se ne è andato prima ancora di cominciare, perchè la cara consorte pare non volesse stare a Catanzaro.Ed ancora siamo senza guida alla Sanità regionale.
Forse dovremo finirla con la retorica. Un grande poeta calabrese da me molto amato - Franco Costabile - morto suicida forse non per caso - ce lo ricordava e ce lo ricorda ancora con una sua poesis intitolata "Noi dobbiamo deciderci". La trascrivo : "Ecco, / io e te, Meridione,/ dobbiamo parlarci una volta,/ragionare davvero con calma,/ da soli,/ senza raccontarci fantasie / sulle nostre contrade./Noi dobbiamo deciderci/ con questo cuore troppo cantastorie"....Ed allora , caro Prof. Gaudio...buon viaggio e saluti la Signora. E noi...per favore ...decidiamoci una buona volta che non esistono i salvatori della Patria e vediamo quel che va fatto.
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