Tutti abbiamo diritto alla speranza. E , prima ancora, tutti ne abbiamo bisogno. Avviene ancor di più e sempre alla vigilia di Capodanno. Sempre qualcosa dell'anno vecchio da dimenticare, da superare, da migliorare. E da trasferire al nuovo . Il 2020 lo abbiamo odiato. Da un anno prigionieri nelle nostre vite, per mesi confinati nelle case, con il tremendo quotidiano bollettino di sofferenze e morte. Ci siamo, dunque, affacciati a questo nuovo anno attaccandoci alla certezza che il fondo - già raggiunto - ci costringerà solo a risalire. E sarà così. Lo vogliamo sopra ogni cosa.
Il Presidente ci dice che è tempo di ricostruire e noi siamo in regola per farlo. E' un incoraggiamento giusto. Ma sarà lunga e dura. Almeno un anno ancora con le mascherine, un ridimensionamento delle nostre abitudini di vita, la restrizione dei nostri movimenti.
Una Politica nazionale inadeguata e litigiosa non aiuta. Ma sarà necessario anche crederci e volerlo.Grandissime difficoltà. Allo stato c'è solo un vaccino - complicato nella distribuzione e nella somministrazione - limitato anche nella possibilità di far fronte alle richieste.E siamo in tanti. Miliardi di persone.Si sente la mancanza di un Governo mondiale. Se ne parlerà tra cento anni, se basteranno.I ntanto dovremo fare i nostri conti con la nostra umanità e le nostre fragilità. Che non scompaiono con i nostri desideri fortemente voluti.
Il nuovo anno ha già portato nella mia Città la morte di un giovanissimo padre di famiglia - bravissimo ed innovativo parrucchiere e barbiere- e mi giungono notizie da Palmi sulla morte inaspettata del fratello di carissimi amici...Il dolore non conosce i confini del calendario nè le aspettative ed i sogni. Siamo Umanità, debole e fragilissima.A volte lo dimentichiamo. Ma abbiamo il dovere di non arrenderci e di coltivare i sogni . Ma stando con gli occhi aperti ed i piedi ben piantati per terra.
Ce la faremo perchè l'Umanità ce l'ha sempre fatta.
AUGURI, CARI AMICI !!!
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