Ieri ho assistito alla prima sessione del nuovo Consiglio Comunale. Tanta gente...niente aria condizionata, le finestre bloccate.... a ricordarci che bisognerà cominciare daccapo anche dalle piccole cose. Gioia Tauro non è un paesino abbandonato....un punto indistinto sulla carta geografica...E' la prima città della Provincia dopo il capoluogo...ha il porto più importante del Mediterraneo...e cittadini capaci e laboriosi. Ha anche la mafia e far finta di dimenticarlo non serve. Ma c'è in Città una voglia nuova di partecipazione. E le centinaia di giovani che sono stati i protagonisti della campagna elettorale non vogliono mollare.E faranno bene a non farlo...e faranno meglio ad essere gelosi custodi delle idee di cambiamento che involgono tutti... dalla maggioranza all'opposizione. Si potrà osare? costruire una città nuova e solidale, che sappia ragionare al plurale con la consapevolezza di essere gli eredi di un fallimento durato 15 anni dopo la spinta innovativa e poderosa della Amministrazione popolare di Aldo Alessio? Penso sia l'unica possibilità e che non debba essere perduta. Ma bisognerà imparare nuovi linguaggi e sperimentare nuovi comportamenti. Basteranno cento giorni - non per grandi ed impossibili risultati - ma per capire che aria tira...Intanto andiamo verso il caldo africano. Bussa Fegetonte ed occorre attrezzarsi.
Nessun commento:
Posta un commento