No.Non è un'immagine di oggi....presa in qualche sperduta landa
dell'Anatolia o in qualche accampamento di tribù dei deserti della
Mongolia. E' una foto che fa parte della mostra “WAR IS OVER! L’Italia
della Liberazione nelle immagini dei U.S. Signal
Corps e dell’Istituto Luce, 1943-1946”, ospitata dal 26 settembre al 10
gennaio 2016 al Museo di Roma Palazzo Braschi.Penso che troverò il
tempo per visitarla.Un'Italia poverissima...con il suo stile di
vita...mille miglia lontana dal modo di vivere della bella soldatessa americana fotografata a dorso d'asino.Una
Italia che sopravvivera almeno per tutti gli anni 6o. Ricordo le
contadine del lametino, con le "sottane rosse", gli abiti delle
"bagnarote" della costa reggina ed oltre, i magnifici abiti che ho visto a San Giovanni in Fiore nel
1961 - avevo 11 anni : stupito ed affascinato...tutti vestivano in quel
modo antico e superbo...veli corpetti, acconciature...Ed a quel che
vedo ancora molti paesi della Sardegna non rinunciano ad una antica
quotidianità. Quel modo apparentemente "uguale" di vestire, la
preziosità di alcuni elementi...una specie di divisa che era
appartenenza ed identità...ed anche privilegio ed ostentazione delle
differenze sociali...che a tornare indietro arrivavano alla crudeltà.Ma
era l'Italia...fotografata alla fine di una guerra che doveva farci
dominare il mondo. Ed era un'Italia povera, quella dell'analfabetismo e
delle malattie che decimavano le generazioni .Ed eravamo noi con la
nostra dignità. Non fa male a ricordarcene quando quelle stesse
immagini - nel quotidiano televisivo - si appartengono all'oggi di altri popoli. E ci sembrano di stranieri. Forse l'uomo non è straniero che di se stesso.
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