Rifletto sulla lungimiranza - e sulla praticità - della nostra Costituzione che - all'art.75 - dispone che non sono ammessi a Referendum le leggi di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali. Debolezza della democrazia...o una sua forza? Cosa ha a che fare con la democrazia il referendum che ha consentito a 50% dei cittadini che si sono decisi di votare nel vecchio Regno Unito di mettere in discussione il lavoro di generazioni, e quindi di centinaia e centinaia di milioni di inglesi, gallesi, irlandesi, scozzesi che negli ultimi cinquantanni hanno sognato, preparato, ragionato su una Europa che non tornasse più alle guerre, alle stragi, alle competizioni di costume o religiose? E che lo hanno fatto con i miliardi di altri cittadini europei che nei loro Paesi si sono incontrati in cinquantanni su quei difficili e visionari e magnifici scenari? E come può essere confusa con la democrazia un referendum cui non partecipano tutti i soggetti che sono stati interessati da quelle scelte e quelle scelte hanno voluto e fatto? La confusione - naturamente e per primo - l'ha avuta Cameron, giovanotto primo ministro che - per avere quattro voti in più - ha promesso un referendum contro il quale poi ha votato ed invitato a votare. Solo che quel referendum non era un gioco..e non riguardava solo i sudditi del Regno Unito.....perchè i vantaggi, gli svantaggi, le idealità,le speranze e le delusioni dello stare insieme non potevano riguardare solo una parte dei partecipanti al gioco . Ora cominciano a farsi i conti....ed i conti si fanno anche con i disastri.....che li riguarderanno e ci riguarderanno. Dunque una stretta minoranza ha deciso contro una grande maggioranza.E qualcuno insiste per chiamarla democrazia.
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