giovedì 2 giugno 2016

SETTANT'ANNI

Dire settant'anni e non li dimostra è già una bella cosa.La Repubblica è giovanissima, misurata con il metro delle Istituzioni e delle epoche storiche. Ma è un compleanno che si festeggia in sordina, come quando hai i dispiaceri in casa.Non c'è allegria, questo è certo.E cercare ad ogni costo di dire che tutto va bene...può aiutare...ma alla fine non sposta nulla. Abbiamo un Paese  che siede nei consessi mondiali  con il prestigio della sua ricchezza, della sua cultura,della sua scienza, della intelligenza dei suoi lavoratori, dei suoi scienziati, della operosità dei suoi imprenditori, con la generosità delle sue ragioni.....Ma abbiamo anche uno dei debiti pubblici più grandi al mondo.....spesso viviamo sopra le nostre possibilità e l'idea di uguaglianza - mai abbandonata - è lontanissima da essere realizzata.Sentiamo forte l'esigenza di dare risposte al Lavoro che non c'è, alla Giustizia che non c'è, alla tranquillità che non c'è. Settant'anni fa uscivamo da una guerra disastrosa, da macerie materiali e morali.Eravamo poverissimi, prostrati...anche umiliati.Ma abbiamo saputo trovare la strada. Tra mille contraddizioni e divisioni abbiamo saputo camminare insieme, con idee e pensieri diversi ma tutti orientati verso un unico scopo di rinascita e di riscatto. Difficile trovarci uniti oggi.Troppi risentimenti; troppe delusioni. Ma la strada rimane quella di trovare nelle diversità le risorse che ci faranno andare avanti.Viva la Repubblica.

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