Mentre Carletto Puigdemont se ne sta all'estero, i suoi ministri - corresponsabili nell'avventura catalana - sono rimasti in Spagna e si sono fatti arrestare e condurre in carcere. Auguro loro che questa misura trovi presto un adeguato ridimensionamento perchè da una parte lo Stato Spagnolo ha mostrato di esserci....e dall'altra parte - adeguandosi all'ordine della Magistratura - si è data dimostrazione di accettare le regole della democrazia. Certo ci sarà tensione e l'approssimarsi della competizione elettorale riscalderà gli animi.Ma quel che conta - a mio parere - è che la mattina quando i Catalani si svegliano ed accendono la luce...la luce si accende.Significa che la normalità della vita quotidiana è un valore al quale nessuno intende rinunciare. Per quelle strane connessioni mentali che a volte chiamiamo flashback, mi sono tornati in mente quei personaggi di operetta - leghisti che più cazzoni non poteva no essere - che qualche anno fa bordo di un improbabile carrarmato di latta diedero l'assalto al Campanile di Piazza San Marco a Venezia. Furono arrestati e penso abbiano scontato anche qualche anno di carcere. Lo Stato - penso a malincuore - ha dovuto mostrare la durezza della Legge...anche per evitare il ripetersi di ulteriori pericolose pagliacciate. Certo...altro ...ben altro è la questione Catalana....ma i doveri degli Stati sono gli stessi...ed il patto sociale che lega tutti i cittadini può essere infranto solo con la rivoluzione.Non ci fu in Piazza San Marco.....non c'è stata in Catalogna. Pensiamoci tutti e facciamocene una ragione.
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