venerdì 20 aprile 2018

TRATTATIVA?

In alto da sinistra: Massimo Ciancimino, Mario Mori, Antonio Subranni. In basso da sinistra: Giuseppe De Donno, Leoluca Bagarella, Marcello Dell'Utri © ANSALa Giustizia di Palermo si è pronunciata ed ha deciso il carcere - e qualche assoluzione - per pezzi dello Stato e un pò di mafiosoni.  Ognuno dirà la sua. Come sempre. Poi tutto a tacere fino alla sentenza di appello che - more solito - qualcosa cambierà. E si finirà in Cassazione che magari casserà con rinvio ad altri giudici. Anni di attese...istruttorie estenuanti...carriere distrutte...posizioni compromesse....pianti...soddisfazioni per avere trovato finalmente un Giudice a Palermo.No...queste sentenze non mi convincono. Processi assurdamente lunghi....manipolazioni evidenti...interessi espliciti....sociologie sovrapposte al diritto....incertezze e sgomenti. No. Non mi sembra una giustizia giusta.Una Giustizia che si presti a troppe interpretazioni...che arzigogoli troppo...che veda  scontri continui con la Procura...che  è messa lì dalla Costituzione non per affossare qualcuno ma solo per rappresentare la potestà  dello Stato a tutela della sovranità della Legge e della sua affermazione in sede penale....e quindi anche a tutela dei cittadini incolpati...ebbene questa Giustizia...per come condizionata ed intimidita... non garantisce più nessuno. Ed è un peccato...perchè tutti dobbiamo poter confidare su una Giustizia Giusta e non essere costretti  - causa per causa - a cercare informazioni, sapere  quali siano le amicizie, le tendenze, i bisogni,  i precedenti dei componenti delle Corti. Avvertiamo oramai tutti il bisogno di pretendere che la Legge sia uguale per tutti. Perchè oramai non siamo più sicuri di poterci contare.

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