Le scene dei migranti caricati di peso a Ventimiglia lasciano sgomenti. Sarà tutto legale, certamente. Ma io in quegli occhi imploranti e in quel pianto vedo solo la disperazione ed il diritto alla vita.Questa Europa non la vogliamo.Non sa essere Patria comune, non ha una politica nè interna nè estera, ogni Paese segue il suo ordinario egoismo.Stiamo bene solo quando le cose vanno bene e l'unico minimo comune denominatore è l'interesse economico.Ci apprestiamo a nuovi accordi di libero scambio con gli Stati uniti...ma ancora non riusciamo a capire se stiamo dalla parte degli uomini.Non sottovaluto le migrazioni e non nascondo le difficoltà che possono rappresentare in questo momento delicato dell'economia.Ma non possiamo nascondere il sole con una rete:il sole passerà lo stesso.Dobbiamo capire che siamo davanti ad un passaggio epocale....peraltro non dissimile - sul piano della trasmigrazione di intere popolazione - da quello seguito alla caduta del muro di Berlino.Solo che allora ci invadevano i bianchi, spesso più istruiti di noi, e si chiudeva facilmente un occhio sugli idraulici polacchi, i contadini bulgari, le bellissime donne dell'Est.Oggi sono i neri, sono islamici e sono poverissimi.Ci interessano solo per raccogliere arance o pomodori a 2 euro l'ora. La differenza è qui .Nella testa e nel cuore di chi non vuole accogliere.Ventimiglia per decenni è stata la capitale dei calabresi della Piana di Gioia Tauro.Stazione di partenza per la Francia...mattina e sera...lavoratori frontalieri..destinazione Cannes...gli alberghi o le serre florovivaiste della Provenza...Ora altri bussano alle porte del mondo.Non dimenticare fa bene. Alla testa ed al cuore.
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