Napoli non vuol fare parlare Salvini. La Polizia protegge il suo diritto di parlare. Un quartiere è i fiamme. La città - anche quella delle Istituzioni - è divisa. Il Sindaco è contro Salvini. Il Governatore della Campania rivendica il diritto del leader dei leghisti di parlare. E noi?...bha! io posso solo dire poche cose. A vent'anni - i miei vent'anni - non avrei avuto alcun dubbio: avrei fatto le barricate. Ora no. Ma non è che da incendiario sia diventato un pompiere. No. Nient'affatto.Mi considero ancora e perfino di più un rivoluzionario. E' che il Tempo, padrone della vita, ti ha dato e ti da molte lezioni e devi saperle accogliere...con saggezza senza fare venire meno la dignità. Non posso essere con Salvini e non posso essere contro i poliziotti mandati a tutela delle libertà di tutti ed attaccati con le molotov. Devo essere dalla parte del buon senso e della civiltà che ci ha insegnato altre forme di lotta. La Vittoria di Napoli non è quella di NON fare parlare Salvini.La Vittoria di Napoli è quella di non far liberamente trovare nessuno ad ascoltarlo. La Vittoria di Napoli è la vittoria delle sue ragioni, non quella dei suoi torti.Ed il silenzio e l'isolamento sono la risposta migliore nei confronti di un razzista becero che cerca di far dimenticare che fino a pochi giorni fa trattava i meridionali come cittadini inferiori, da cacciare dalle valli Bergamasche..rivendicando una superiorità ridicola, rivelando un cinismo ed una morale vergognosi . Avrei voluto - stasera - la bella notizia che il troglodita , trovandosi davanti solo il suo microfono avesse chiesto scusa al meridione...là nella Città che ne fu e che ne è la Capitale. Forse...uscendo da quella stanza vuota...qualcuno le scuse le avrebbe accettate e forse lo avrebbe anche accompagnato a prendere un caffè al Gambrinus...tra specchi e lampadari...a due passi dal più antico Teatro lirico del mondo, seduto ad ad uno dei tavolini sui quali poeti eccelsi scrissero di amore e di cuore e cantarono la bellezza ed i colori della nostalgia.
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