La Cassazione dice che ogni uomo ha diritto di morire dignitosamente. Penso che abbia ragione. Il punto dolente ...quello che fa la differenza...passando dalla poesia alla prosa .....è che la Corte Suprema lo ha detto per Totò Riina, che ha 86 anni e mille gravi acciacchi....La prigione sarebbe incompatibile con la dignità della persona. Può darsi che sia così. Non vorrei essere nei panni dei Magistrati del Tribunale di Sorveglianza che dovrà tenere conto di queste conclusioni e decidere sulla istanza degli avvocati che lo vogliono libero o agli arresti domiciliari.Confesso che non è facile decidere cose del genere...Consentire una morte dignitosa penso che sia nella civiltà di una Comunità. Un poco più complicato quando riguarda la sorte di chi non ha avuto pietà...ha seminato dolore e morte....stroncato vite innocenti, segnato l'immagine di un popolo fiero e laborioso quale sicuramente è quello siciliano.Penso che i Giudici dovranno decidere , al di la delle formule e delle convenienze ed entrare nel caso concreto. Che non è fatto solo dei suoi diritti...ma anche dei suoi conti con il dolore degli altri, con i diruitti di quanti non hanno avuto il tempo o solo anche la possibilità non di una morte dignitosa ma di una vita....semplicemente. Faccio l'avvocato e non so giudicare. Penso che le sole due soluzioni possibili abbiano uguale dignità.....e penso che le due diverse opzioni possono avere uguali e contrapposte giustificazioni.E scegliere l'una o l'altra non fa dei decidenti... nè dei lassisti nè dei forcaioli ....Ma voglio qui dire la mia e non sottrarmi al giudizio, per uscire dalla comodità o dall'ipocrisia di una semplice opinione. Io lo lascerei morire dignitosamente in carcere...con visite ravvicinate dei congiunti e con le cure migliori, anche palliative o compassionevoli.Ma in prigione. In quel carcere, che è la condizione in cui ha costretto una intera società......che fa finta di essere libera solo quando fa la gara al politicamente corretto.
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