sabato 28 ottobre 2017

OLIO

Certo... lamentarsi ...si può. E c'è sempre tempo. Ma se hai l'oro con te e lo fai diventare piombo...un pò di colpa te la potrai pur dare. O no? Riflettevo sulle notizie di agenzia che davano i resoconti degli incontri di Madrid sull'olio di oliva. C'è un mercato che lo cerca...la Spagna trionfa nella produzione e nella qualità....l'Italia arranca...mentre paesi emergenti spingono il mercato: Tunisia, Marocco e Turchia. Alla fine l'Italia è deficitaria rispetto ai suoi bisogni interni e internazionali...cioè non ce la fa a garantire i consumi interni ed a fare fronte alle esportazioni, storicamente consolidate. Eppure l'Italia è il Paese dell'olio e la Calabria e tutto il sud hanno  una sua vocazione olivicola evidente in ogni centimetro quadrato del  territorio. E la Piana di Gioia Tauro penso che rappresenti il territorio olivetato più importante del mondo. Perchè dunque non  si fa forza  su questa ricchezza...perchè non si lavora alla innovazione negli uliveti e nella trasformazione...perchè ci attesta solo nel ricevere i contributi comunitari secondo i titoli posseduti e senza sforzo di lavorazioni e di impresa? Perchè non c'è un solo Istituto pubblico o privato per lo studio dell'ulivo, dei suoi cultivar, per la incentivazione delle culture, l'aiuto alla commercializzazione....perchè non c'è un museo della civiltà dell'olio o un monumento alla raccoglitrice di ulive , simbolo  non caduto di una disponibilità al sacrificio ed al lavoro oggi sconosciuta? non possono certo bastare i divulgatori scientifici ed i piccoli presìdi territoriali sempre più ridotti ad organismi burocratici.  Cause antiche e nuove ...la subalternità secolare agli importatori nazionali....un cattivo rapporto con i frantoiani...la parcellizzazione  delle proprietà che rende tutto più oneroso...la solita invadenza devastante dei delinquenti che controllano anche le raccoglitrici.....si!  Tutto questo c'è e c'è da troppo tempo. Ma c'è pure che non vi è amore per la propria identità. Non si crede in questa grande possibilità. Potrebbe essere - come lo è stata tutta la nostra agricoltura - la nostra ricchezza.E dunque...?Coi, produzione olio in ripresa grazie a Paesi di recente vocazione d’oliva

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