Questa storia del coronavirus ci ha imposto immediati cambiamenti e la necessità di fare i conti con il nostro presente e con il nostro futuro.Stanno saltando tutti i punti di riferimento delle nostre economie familiari e nazionali.Si mischiano , paradossalmente, il pessimismo di un inedito programma quotidiano e la voglia di rifare tutto, di farlo meglio, di farlo alla grande. Diciamo che vinceremo....per darci più coraggio...ma sappiamo che questa storia - se va bene - dovrà fare i conti con il mese di Giugno...se non con Luglio e lascerà strascichi per anni ed anni. La Storia avrà una accelerazione....penso benefica....ma dovremo fare i conti con antiche convinzioni e con ancor più antiche rassegnazioni.E dovremo volerle superare. Siamo aggrappati in questi giorni alla speranza di un Sud preservato dal morbo....solo alla speranza, sì...perchè ora è a tutti chiaro che da decenni in Calabria e nel Sud abbiamo una negazione della salute, travolta dalle ruberie, dalle raccomadazioni, dalla inefficienza, dalla corruzione..e che ogni giorno rischi la vita per un intervento di appendicectomia. Ma quella speranza non ci sta più bene.E non vorremo sopportare più: questa non è l'Italia...ma quello che abbiamo fatto - e male - dell'Italia. Abbiamo una idea di Europa solidale ed amica, dall'Atlantico agli Urali...ma in questi giorni - e non solo per paura del virus - abbiamo ritrovato le frontiere. Ci stiamo emozionando perchè il Governo cinese ci manda medici e qualche tonnellata di medicinali....e ci incazziamo con quel folle di Trump che senza dirci niente - anche per sola cortesia - blocca i voli per l'Italia....e non parliamo degli Austriaci...o dei Francesi....Eppure - e non se ne parla - conosciamo un altro mondo, al quale riserviamo risorse immense...quello delle solidarietà militari ed economiche...guidate ed imposte dagli Stati Uniti per la propria politica di dominio. Una politica del ricatto, caratterizzata dalle sanzioni che sempre colpiscono anche te, se non sei d'accordo. Anche questo dovrà essere rivisto. E lo dovremo volere. Senza fare politica estera da bar dello Sport, ritengo sia il tempo di sapere fare gli affari nostri riappropriandoci di una politica che sappia parlare al mondo ed all'umanità. Non saranno reviviscenze del terzomondismo. Ma non possiamo aspettare l'elemosina o le scelte degli altri. E se i cinesi vorranno fare affari con noi ...ben vengano...e ben vengano i russi, ed arrivino gli iraniani, e le possibilità di relazioni internazionali svincolate dai soliti blocchi. E se gli USA ci bloccheranno il Parmigiano....lo venderemo a chi lo saprà apprezzare di più . Il virus ci ha ricordato che la catastrofe del mondo è possibile e che le frontiere non hanno senso per fermarlo. Non hanno senso per noi ma nemmeno per Trump. L'accelerazione della Storia, il cambiamento di mentalità è possibile, perchè abbiamo di fronte un pericolo per le nostre esistenze e vediamo più chiaro.Dovremo crederci, noi per primi.
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