mercoledì 16 ottobre 2013

GIUSEPPE LOPRESTI

Non si riesce nemmeno a seppellirlo.Nessuno lo vuole.E nessuno se la sente di fare il conto con l'umanità o con la pietà.Non ne ha avuta e mai si è pentito.I morti delle Ardeatine lo impediscono.Lo impedisce la convinzione dell'assassino  di avere agito secondo principi validi, giusti..Gli scontri sulla bara di Priebke mi hanno sconcertato.Per la presenza di gaglioffi venuti a testimoniare non  una possibile personale pietà ma la  adesione ad una ideologia di morte e di vergogna.Non muoiono mai.E, per giunta,lo fanno nella giornata che ricorda il 70mo anniversario della deportazione degli ebrei romani nei campi di sterminio.Ne sono tornati 16...solo 16.Ho apprezzato in questi giorni chi  silenziosamente   ha preso posizione semplicemente pubblicando i nomi dei morti ammazzati alle Fosse Ardeatine.Giovani ed anziani, militari, generali, studenti, artigiani, operai..Per ricordare i nomi di chi non ha potuto avere un futuro.Io qui ricordo, tra quei nomi, quelli di un ragazzo - Giuseppe Lopresti da Palmi - appena laureato in legge.Palmi gli ha dedicato il campo sportivo.Quelle fosse hanno accomunato l'Italia ed hanno ispirato pensieri di pace ed impegno civile.Priebke non potrà sporcarle ancora.

Nessun commento:

Posta un commento