martedì 21 gennaio 2014

PENSARE E PESARE

Come volevasi e dovevasi dimostrare. I sindaci della Piana sono stati convocati a Roma per sentirsi dire che il Porto di Gioia Tauro farà da base per il trasbordo dell'arsenale chimico la cui eliminazione ha impedito la guerra con l'intervento americano, il sicuro intervento iraniano e via disastrando. Cosa dovevano  sentire da Letta?...che si era sbagliato...che  un Governo non può prendere decisioni se non sente i sindaci di Gioia, Rosarno e San Ferdinando ?...quando  le decisioni di questo tipo assumono rilevanza nazionale ed internazionale non si torna certo indietro. Sarebbe la confessione di dilettantismo inaccettabile. E' per questo che in questi giorni ho chiesto che i Sindaci mettessero la firma sulla Pace internazionale....ne traessero da questo riconoscimento di eccellenza per il nostro Porto...le conseguenze di rilancio e di attenzione. Agendo contro gli interessi nazionali ed europei che non sopportano l'importanza assunta dallo scalo calabrese. La logica  di retroguardia alla quale anche questa volta cerchiamo di autorelegarci...pensando di fare i belli e ribelli a buon mercato non pagherà. Ho sentito di organizzazioni di barche e natanti per bloccare la bocca dell'invaso ed altre avventurose scuiocchezze. Impegniamoci a fare pagare, invece, il nostro contributoalla pace  con nuove opere e nuove speranze. Lo chiedono non solo i cassintegrati del Porto ma tutta una Calabria che vuole pensare a non essere pupa ed a gettare in mare i pupari. E pesare.Che, questo, cari amici, ci manca.

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