La notizia del suicidio del Giudice Giancarlo Giusti mi rattrista profondamente.Alla fine ce l'ha fatta. Non sopportava un peso che da anni lo opprimeva. Ed immagino i suoi giorni e le sue notti a riflettere su una fragililtà non dominata.Aveva avuto la fortuna di una intelligenza acuta , di una intuizione giuridica straordinariamente alta, una buona famiglia ed affetti solidi .Ed una reputazione di studioso raffinato e la posizione sociale che in Italia accompagna, anche a dismisura ed a volte immeritatamente, la figura del Giudice . Ma ha avuto in sorte anche le ossessioni e la incapacità di dominarle. Conflitti che portano all'ultima spiaggia dell'autodistruzione....... quando nella solitudine vi è la consapevolezza di sè, di quello che eri, di quello che non volevi essere.E' finita ma è una fine che merita silenzio e rispetto.
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