domenica 29 marzo 2015

GIUSTIZIA

Oramai sono giorni che si parla della sentenza che ha assolto Amanda e Sollecito (indico  una con il nome, l'altro con il cognome, come siamo da anni abituati a chiamare i protagonisti di un incredibile processo fatto sui giornali, a "porta a Porta", nei bar di tutte le periferie italiane.).Tutti a commentare ed ognuno ha la sua opinione. Nel Paese dei Guelfi e dei Ghibellini non è una novità stare da una parte o dall'altra.Ma questa volta ed in queste ore  - mi sembra - l'accento si è spostato sulla strana Giustizia italiana che arriva a processare, ad assolvere, a rivedere in Cassazione..poi a condannare nel merito ed infine sempre in Cassazione ad assolvere in via definitiva ma con il riferimento alle prove non sufficienti che non diminuiscono -per legge! - la portata della sentenza che va letta, dunque,  "per non aver commesso il fatto". Per i non addetti ai lavori  tutto pare incomprensibile. Non lo è per chi fa questo mestiere, che chiude ogni discussione piegando il capo  sul principio che  le regole sono le regole e che valgono per tutti...a garanzia di tutti. Ma la straordinaria angoscia che comunque avvolge cittadini comuni ed addetti ai lavori è la diversa valutazione, troppo diversa, che Giudici di uguale valore hanno dato delle prove indiziarie ( e questo è stato un processo indiziario). Penso che il principio del libero convincimento abbia prevalso...e questo abbia fatto la differenza .Ancora non ci sono le motivazioni. Le leggeremo, se ne avremo voglia...ma sicuri che la divisione popolare sulla valutazione sarà ancora netta e marcata. Penseremo che così non va...che  avere Giustizia è un terno al lotto..che c'è troppo potere di gente togata  sul destino di un uomo. Ma è sempre stato così. Con la conclusione amara che "la Giustizia non è di questo mondo". Peccato che nessuno ha voglia di andare in quell'altro per verificare la verità.

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