mercoledì 25 marzo 2015

PRESCRIZIONE

In Parlamento ci si accapiglia sui tempi della prescrizione dei reati.Ognuno dice la sua.Chi grida che è troppo lunga, chi che è troppo breve, chi dice che - finalmente -  ci si accorge delle vittime e via ad esprimere posizioni non sempre "innocenti". Certo a sentire gli umori della Gente dopo le prescrizioni sentenziate  per  le stragi della Eternit...e perfino ieri per Moggi e compagni....c'è da credere che la stragrande maggioranza del popolo italiano approvi le misure rigoriste .Ma il punto non è questo. A me sembra che sia altro e corrisponda al diritto di ogni uomo - colpevole o innocente che sia o si proclami - di essere giudicato in tempi ragionevoli.Un tot di anni entro i quali acquisire prove, istruire processi, giudicare definitivamente.E' un principio di civiltà che si concilia con la nostra norma costituzionale della ragionevole durata del processo e con la giusta pretesa che il mal funzionamento della macchina giudiziaria non venga a calpestare i diritti di libertà per un tempo inaccettabilmente lungo. E' inconcepibile che un cittadino per un reato spesso di non particolare allarme sociale  possa essere appeso ad avvocati, carte, giudici e tribunali per vent'anni per essere poi riconosciuto innocente: deve essere questa una sua scelta, esprimibile con la rinuncia alla prescrizione per affermare fino in fondo la propria innocenza. Ma deve deciderlo il cittadino.La Comunità nazionale non può tollerare il contrario.Su queste cose non si può scherzare.Perchè una disavventura giudiziara può sempre capitare anche a te e non devi mai pensare che queste cose succedano solamente agli altri . Ma il dolore delle vittime? Intanto vi è sempre la possibile azione civile.Ma a  questa si dovrà affiancare  una ragionevole sanzione risarcitoria a carico  di  uno Stato che non è stato capace di decidere con i  suoi Giudici.. Si troveranno anche questi rimedi ed anzi si dovranno trovare. Ma finiamola con le derive giustizialiste che non aiutano i cittadini ad essere migliori.

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