La questione è assolutamente inquietante e l'amico giornalista Agostino Pantano ne ha dato con assoluta puntualità notizia ed allarme.In breve - e da quel che le immagini danno conto - vi è un canale che lambisce il porto di Gioia Tauro e dentro il quale ci vanno a finire residui- di lavorazione o di lavaggio - contaminati da petrolio ed idrocarburi vari.Si formano masse di catrame...alle quali eravamo abituati nella nostra infanzia quando l'omissione dei controlli era la normalità e le navi petroliere lavavano le stive davanti al nostro mare.....lasciandoci con la necessità di sciogliere con olio di oliva i poveri piedi anneriti e untuosi. Dunque il canale, bello pieno di questa carica inquinante. Ben conosciuto, al punto da stabilirne con ufficialità il suo sbarramento con banchi di sabbia: qualcuno ce l'ha messa, qualcuno ha pagato etc...Ora - sempre immaginando - qualcuno ha pensato che fosse possibile avere un canale come deposito di inquinanti.Non sappiamo se fosse programmato il recupero ( ad esempio con battelli specializzati) e non sappiamo a questo punto se perfino vi fossero delle autorizzazioni allo sversamento, con la creazione di una discarica .Certo è che qualcuno ha pensato che bastasse la barriera di sabbia per evitare lo sversamento in mare...almeno d'estate...che poi con il primo autunno...chissenefrega! Ma le mareggiate sono più probabili dei cervelli che hanno pensato la barriera...e qui qualcuno è finalmente nudo. E questo o questi qualcuno, in bella fila, dovranno dare delle risposte precise. E sennò?...penso dovranno andarsene....o fuori o "dentro".....o no?.
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