Dire fame, dire guerra, migrazione, bisogno non è difficile.Ogni giorno li trovi in casa con la televisione.E finisci che con questi guai ti dai il tu..è sempre la stessa musica...è sempre peggio.L'aspirazione ad un ordine internazionale è da tempo tramontato, davanti all'impotenza delle organizzazioni mondiali a contare definitivamente qualcosa.Si bussa da noi perchè - pur con i nostri problemi interni - rappresentiamo libertà e diritti che per loro sono solo sogni. Sono stato, ieri, alla scuola "Campanella" di Gioia Tauro.Ospita temporaneamente 100 ragazzi. Perchè sono ragazzi. Pakistani, senegalesi...provenienti dalla Libia. Venti anni, al massimo. C'è pure un ragazzo cieco.Sono liberi. Molti hanno il passaporto. Molta dignità. Non pensano di restare in Italia. Mi ha meravigliato che pensano di andare in Polonia. Polonia? ma non erano i polacchi qualche anno fa a venire in Italia? E' un mondo in movimento alla ricerca di pace lavoro e libertà.E penso anche alle ragazze italiane in questo momento prigioniere dei banditi in Siria...ai medici ed infermieri, suore, missionari che combattono l'Ebola in Liberia e Sierra Leone. C'è un mondo sconosciuto che parte senza rumore a realizzare il proprio progetto di vita e di umanità.Scommetendo tutto. Pare che ciascuno di noi sia chiamato a partecipare, per come può, per come sa.Pare che siamo tutti coinvolti, anche se stentiamo - a volte - a crederci.
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