Da ieri la Città ha un solo pensiero: partecipare all'abbraccio collettivo da tributare ai suoi quattro Ragazzi. Partecipare per stringersi intorno, per dare una parola, uno sguardo, un fiore, un gesto soltanto a chi può esserti figlio, fratello od amico....per essere vicini a chi resta e che comunque rimarrà solo nella domanda terribile e senza risposta....." perche?". Il lutto di una Città non è parola vuota. Non è rito, manifestazione esteriore, incontro dovuto. No...non è questo. E' invece sentirsi Comunità, vivere la dimensione comune dell'appartenenza, sapersi parte della stessa famiglia....che sa dividere il pane , sorridere ed anche piangere insieme.E' anche ritrovare la strana sensazione, che credevi perduta...come quando piccino ti stringevi alla famiglia raccolta dalla "ruota" del braciere.E' sapere che stare insieme è un valore e che quello che tu senti, gli altri lo condividono e lo pensano...Comunità che può essere luogo e spazio dove cadono persino i rancori, le parole sbagliate, le divisioni infinite.Ed allora è restare tutti uniti nel pensare che per questi Ragazzi ed i loro occhi ci sarà ancora uno spazio colorato da mille e mille e mille arcobaleni.
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