domenica 22 giugno 2014

SCOMUNICA E FALSI IDOLI




Il Papa è venuto in Calabria ed ha scomunicato i mafiosi.Lo ha fatto dopo averli  - certo non solo loro - visitati in carcere ed ha fatto bene. Lui è il Pastore che si deve occupare di tutte le sue pecore, nessuna esclusa.Ed il carcere è luogo di dolore, spessissimo ingiustificato ed ingiusto. Ma la scomunica dei mafiosi - pubblica e solenne - non la metteri in secondo ordine.Per noi che viviamo la Calabria - non solo che viviamo in Calabria - non è cosa di poco conto. Da sempre la "ndrangheta" vive di affiliazioni e giuramenti che hanno nella invocazione di santi e madonne -  chiamati a testimoni  - ruoli non secondari. E che ha portato a sottomissioni pubbliche della Chiesa, a timidezze inconciliabili con la testimonianza alla Verità. Si è discusso - nell'ultimo  tempo pasquale - della soppressione di processioni da sempre appannaggio di mafiosi. Proteste a non finire...perchè tutto mischiando nello stesso fascio, molte sincere ed oneste persone ne sono rimaste ferite. Ma - domandatelo ai carabinieri di ogni paesello dell'Aspromonte - vi diranno  della fermata del Santo sotto le finestre insanguinate del capo cosca locale. Più o meno dappertutto. E più o meno dappertutto, persone molto perbene nascondono dietro madonne quotidianamente esibite, l'uso che ne fanno a fin di male, ad invocazione delle peggior cose contro i nemici dei loro progetti malefici. La Religione come collante potente anche nel male. E questo non va. Papa Francesco ha chiarito. E' Papa di tutti. Ma i mafiosi non appartengono alla comunione dei cristiani. Un passo è fatto. Non è poco. Prima o poi  lo farà anche con i venditori di Madonne  o di san Michele Arcangelo a fin di male. Sono peggio dei mafiosi. Perchè nascondono dietro il perbenismo le loro inutili anime.

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