venerdì 13 settembre 2013

ARLACCHI E DINTORNI

Pino Arlacchi è mio amico.Mi legano i ricordi di infanzia, comuni amicizie, cinque anni di frequentazione parallela dello stesso edificio - io al "classico", lui allo "scientifico". Prèsidi e qualche professore in comune.Ha fatto una buona e lunga strada.Quando è stato possibile ho contribuito, a sua insaputa,  a dargli una mano.Mai pentito.Quando viene da queste parti per qualche pubblica manifestazione - ora è deputato europeo - non manco di partecipare.Pure la polemica di questi giorni, intrattenuta anche sui quotidiani regionali, con Mario Caligiuri, fantasioso assessore regionale alla cultura...non mi convince.Si accusano reciprocamente del fallimento della società "magna graecia" che aveva tra gli obiettivi quello di valorizzare, esaltare, diffondere il patrimonio inestimabile della archeologia calabrese, utilizzando il mare di mlioni di euro che la perplessa Europa ha messo a disposizione per  questi progetti.La nomina regionale di Arlacchi - che veramente non aveva alcun curriculum da vantare nel campo - aveva in qualche modo stupito...anche perchè operata dai rappresentanti di una Regione guidata dal centro destra...lui deputato del PD.Stupito ed incoraggiato.....vuoi vedere che in questa Calabria si riesce a ragionare fuor dai campanili e si combina qualcosa di buono?Apprendiamo dalle polemiche che la storia di Magna graecia si appartiene ,oramai ed a conti fatti, alla brutta storia della Calabria peggiore.Oggi si confrontano le opposte tesi e volano gli stracci.Alla fine  pretenderanno di avere ragione.E no! Caro Pino! e no! caro Mario ( lo conosco dagli anni del lions quando, presidente, a Soveria Mannelli organizzava una splendida festa della patata...).Mi dispiace per Voi.In questa storia siete la rappresentazione speculare dello stesso fallimento, della incapacità di risposta verso la Calabria e le sue aspirazioni, siete esempi negativi  di come si tradisce un mandato.Mi dispiace dirlo: più che la Calabria in questa storia di ordinaria follia ,la vostra immagine coincide con il fango che ha ricoperto gli scavi di Sibari.Mi dispiace.

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