Una rivincita inaspettata.Ma è così.L'agricoltura italiana è sempre di più apprezzata e l'agroalimentare è diventato terreno di caccia per le multinazionali straniere.Il buon mangiare, il buon bere, la vita presa con un pizzico di buon umore e fantasia pare che siano una incantevole prerogativa nazionale.E così - mentre l'industria manifatturiera va a rotoli per la delocalizzazione in Paesi di buona tecnologia e di salari bassissimi - si affaccia una nuova opportunità per l'Italia: buona tavola, paesaggio, beni culturali, stile di vita.Beni materiali ed immateriali, segno a quanto pare di uno sviluppo sostenibile.E noi, calabresi da sempre in cerca di industrie, cosa faremo? Penso sia una buona occasione da non perdere.Abbiamo da valorizzare mare e colline, la strordinaria luce delle nostre contrade, un patrimonio storico ed ambientale tanto importante quanto trascurato ed offeso.Si può investire in territorio? Pare di si.E, penso, il fattore umano sarà ancora una volta al centro....Si può sperare? non basta.....ci vogliono risorse e buona, grande volontà ed il ripudio delle organizzazioni mafiose sempre prime e prontissime a farla da padrone nelle nuove occasioni di sviluppo.E ci vorrà tanta tanta intelligenza...spirito di sacrificio, capacità di competizione in qualità, prezzi, accoglienza.Ma forse, secondo buona abitudine,...stiamo già viaggiando di fantasia e di speranze.Ma forse , questa volta, dipende da noi...forza!
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