Bisogni reali.Ma le proteste non mi convincono.Mi sembrano posticcie, preparate.Non sono fuori di testa ma il fatto che il Sud in queste manifesrtazioni non ci sia, per me la dice lunga.E non solo perchè i forconi siciliani hanno preso le distanze....ma perchè le città sono sostanzialmente tranquille.E - da che mondo e mondo - è la fame che riempie le piazze.Chi non ricorda l'assalto ai forni dei Promessi sposi? pensate che l'unione sovietica è crollata sulla ideologia?...è crollata sulla fame!.In Cina le rivolte non sono nelle città ma nelle zone rurali, che non riescono a difendere il poco pane da spartire.Ora tutti i dati statistici dicono che il Sud è crollato.Con la disoccupazione giovanile al 60% c'è poco da stare allegri. Ma la rivolta non c'è. Non ancora. La sopravvivenza è sostenuta dall'economia parallela del lavoro nero, dalla solidità della coesione familiare, da un senso della riservatezza e dell'onore che impedisce esternazione del proprio fallimento.Ma fame no.Ci fosse quella sarebbe una carneficina.E dunque il NORD .Non è abituato alle crisi così lunghe.E la rabbia parte dalle partite IVA che non si accontentano di tornare indietro, di riproletarizzarsi.E trascinano gli altri, incontrano altre fasce sociali che si ritrovano nello stesso disagio.V'è una connotazione di destra in questi movimenti scomposti.La ricerca di soluzioni salvifiche, ma senza capacità di proposta.E su questo incendio c'è chi butta benzina.No.Questi fuochi delle città ricche e con capacità e potenzialità incredibili non mi convince.E se si vuole evitare il dramma,bisogna metter mano ad un cambiamento che si veda e si tocchi. Altri argomenti non ce ne sono.
Nessun commento:
Posta un commento