L'anno volge alla fine.E non c'è grande euforia nell'aria.Solo pochi anni fa - a cominciare dall'Immacolata - il silenzio della sera era regolarmente rallegrato dal rumore di impazienti razzi e tanti tantissimi tric-trac dei "ragazzi" di tutte le età.Si festeggiava anche la fine dell'anno, non solo l'arrivo del nuovo.Questa crisi ha spento molti fuochi, figuriamoci chi più pensa alle micce.E son problemi dappertutto.I Paesi del Caucaso sono in fermento.Improbabili emiri ceceni seminano distruzione e morte.Usano le donne.Le vedove martiri non sono più una novità, da tempo.Ma sempre nuovo è il dolore, il lutto, il sangue.E' il nuovo terrore, che prende e chiede visibilità dalle Olimpiadi invernali contestate.Ma non è il solo motivo di preoccupazione. L'area mediterranea - cioè l'uscio di casa nostra - è in fermento e nulla di buono promettono le quotidiane rivolte.Israele non aiuta con la volontà di annettere la valle del Giordano.Qui fu battezzato Gesù ma questo pare non abbia portato bene ad alcuno, se continua ad essere al centro della imbecillità storica del Governo israeliano e della incapacità dei pupari arabi di ragionare senza provocazioni inutilmente bellicose.Ma scendendo "per li rami" anche la quotidianità non ti allegra.Se Cortina ricca è famosa sta per quattro giorni senza luce, immagini di peggio per la tua casa.Anche Schumacher è tra la vita e la morte, in questo inverno che scherza tra il caldo e la neve .Ed i 4,9 della scala Richter di ieri notte su mezza Italia ? Se ti fermi a pensare, un velo di tristezza ricopre l'anima.Poi , domani, ci sarà il Presidente della Repubblica.Con lui chiuderemo un anno tormentato.Penso che ci spingerà a credere nei destini della Patria.Malgrado tutto.Malgrado Tutti.Non sarà facile anche solo starlo a sentire.
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