Scontri e fuochi nelle strade di Istanbul...ma anche in molte altre città della Turchia.Anche ad Ankara si protesta.Il popolo di Istanbul vuole impedire l'abbattimento di un parco verde nel cuore della città ed il Governo fa il muso duro..non accetta la protesta.Migliaia di feriti, arresti..interviene il Capo dello Stato.E' già evidente che il conflitto è ben altro.C'è una Turchia che non vuole perdere il riferimento alla laicità dello Stato ed alle conseguenti conquiste sociali...e dall'altra c'è la volontà di proseguire nella islamizzazione dell'apparato statale e nella restrizione delle libertà individuali.Lo scontro ha un retroterra sociale ed economico - ed anche storico - ben diverso da quello dei Paesi della cosiddetta "primavera Araba".Qui si guarda all'Europa...e l'Europa guarda alla Turchia.Una integrazione passa dal rispetto di principi fondamentali.E la libertà religiosa ed i diritti della persona non sono negoziabili.Ovunque - a quanto pare - sono stati ridimensionati e traditi i sogni dei giovani che hanno dato via al vento del nord Africa.Le oligarchie locali, più o meno vendute agli interessi delle potenze economiche dell'Occidente, stanno riprendendo, con altri nomi, le vecchie egemonie e le antiche tirannidi.Guardo con ammirazione a queste giornate di Istanbul.Ancor più oggi che in Italia festeggiamo la Repubblica, sognata e voluta laica e libera nella eguaglianza dei cittadini.
Nessun commento:
Posta un commento