Non ha l'importanza del Papa, nulla a che vedere con l'inquilino della Casa Bianca ma....certo il Presidente della Repubblica Italiana non è affatto una carica onorifica, un semplice notaio delle scelte degli altri.E Giorgio Napolitano l'ha dimostrato nel suo settennato, pur sempre puntigliosamente osservando che il suo comportamento mai ha travalicato la Costituzione. Merito, certo, della Costituzione e della prassi istituzionale che sa adeguarsi, con grande elasticità, alle necessità che le situazioni impongono.Merito anche delle situazioni che, oramai non rare in Italia, consigliano - nel silenzio e nella paralisi di altri poteri e istituzioni - complessi ruoli di supplenza, che esaltano il protagonismo del Capo dello Stato.E' assolutamente chiaro:Il Presidente conta veramente solo quando gli altri organi e poteri costituzionali non svolgono appieno i loro compiti.E qui da due anni non funziona nulla. Il Parlamento cessato non era in grado di fare le leggi, il Governo si reggeva su Scilipoti, la Magistratura incalzava il Premier in carica ancor più dello spread.Il ruolo di supplenza - di più poteri contemporaneamente - ha fatto del Presidente il RE GIORGIO, assegnandogli nei fatti compiti non ordinari.L' operazione Monti sarà ricordata per anni dai cultori di diritto costituzionale.Non diversamente sta succedendo in questo incredibile ed anche patetico "dopoelezioni".La nomina dei pretesi saggi è una invenzione azzardata per coprire tempi necessari alla Democrazia per funzionare o per limitare disastri. Quanto meno per tentare di risolvere un problema alla volta.In questo caso, la nomina del nuovo Presidente è la prima emergenza.Se gestita bene potrebbe anche aiutare per la partita dell'Esecutivo.Ma è un arrampicarsi sempre più ardito e faticoso, difficile da spiegare, che porta protesta e malevolenze non più nascoste.I danni crescono.Bisogna fare presto...ma che fare?
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