La notizia mi ha addolorato e profondamente rattristato.A Milano il Tribunale ha condannato il Giudice Vincenzo Giglio di Reggio Calabria a 4 anni e 7 mesi.Avrebbe aiutato la 'ndrangheta ad occupare Milano.E' il processo al Clan Lampada : alla sbarra la " zona grigia" delle complicità interessate ed inconfessabili, quella che solitamente è attirata dal profumo dei soldi e cede a quella sirena la propria rispettabilità, il proprio onore.Non conosco il processo, non ho letto le carte processuali.Non giudico - non è il mio mestiere - non lo farei , a maggior ragione,senza carte.Ma non lo farò comunque.Ho conosciuto il Giudice Giglio.Ne ho sempre apprezzato la grande preparazione e l'estremo rigore.Sempre duro con i mafiosi, puntuale, inflessibile.Mai sentito anche un solo sospetto su di lui.Nei suoi confronti era nota l'invidia di molti suoi colleghi e la rabbia dei mafiiosi condannati.Ma di lui mi rimane l'atteggiamento schivo ed il viso di un giovane senza età, immutato tanto da ritenerlo immutabile: qualche capello bianco ma capita anche ai ragazzi.Magistratura democratica.E non è facile esserlo in Calabria.No.Non credo sia colpevole.E' un atto di fede, irrazionale e spontaneo.Mi rifiuto.Ci sarà dell'altro, non credo nemmeno a suoi peccati veniali.Immagino sia stato "incastrato" in quel groviglio di mezze situazioni, di mezze parole, di mezze verità cui le nostre Procure sono avvezze e che spesso mostrano le corde e cedono alla verità ma...quando i danni sono fatti.E' di questi giorni la dura accusa di Alberto Cisterna, fino a pochi mesi fa numero due della Direzione nazionale antimafia, sbattuto a fare il giudice civile in un qualche sottoscala del Tribunale di Tivoli per accuse assurde, smentite da prove presenti e non utilizzate se non nascoste.Il procedimento è stato archiviato con cinquecento pagine di motivazioni, anche queste ,in parte, singolari.Il Giudice Cisterna - che conosco da quando, ragazzino, ha avuto il primo incarico al Tribunale di Palmi- ha chiesto fuori di ogni previsione di legge di essere processato perchè non accetta alcune illazioni del decreto che lo scagiona.Ha fatto bene perchè ogni persona perbene che lo ha conosciuto , ne conosce la rettitudine e l'attaccamento al dovere di Magistrato.Non lo accontenteranno, ma stia sicuro che l'operazione del suo allontanamento da quel bel centro di potere che è Via Giulia a Roma è già perfettamente riuscita.Ed allora, Giudice Giglio,le sentenze non definitive non la fanno colpevole e chi come me la pensa solo innocente ha certamente il diritto di crederla tale.E tutti abbiamo bisogno di sapere che il mondo non si è capovolto e che Lei abbia ragione.Anche noi abbiamo bisogno di certezze.
Nessun commento:
Posta un commento