E terremoto vuol dire terremoto.E se i partiti in Calabria non lo hanno voluto capire, lo capiranno quando sarà troppo tardi...anzi è già tardi.Ad una analisi, pur superficiale, del voto calabrese emergono realtà che non possono essere più trascurate.Intanto che è la Regione con minore partecipazione al voto.Ci sarà una ragione.I grandi partiti, responsabili del disastro regionale - PDL e PD - non si alternano più al comando per il solo demerito altrui. Perdono, in modo consistente, entrambi.Ci sarà una ragione. Non ci sono più riferimenti maggioritari credibili.Tutto questo è conseguenza, io penso, dell'ondata di rifiuto di politiche che hanno portato solo ad arricchimenti personali ed una Regione ad essere l'ultima d'Italia, quasi ultima in Europa. Poi, è inutile soffermarsi su scusanti di schieramento.Nessun governo regionale ha saputo fare la differenza rispetto ad un altro.Tutti accomunati nel fallimento evidente di ogni pratica predatoria, contrabbandata per politica. Alla fine i conti si fanno..e si fanno anche qui in Calabria dove i condizionamenti e gli intrecci, spesso inconfessabili, delle clientele, rendono di solito più lenta la resa del conto.Ma ci sono accelerazioni della Storia, si sa.E in Italia, paradossalmente e - speriamo non drammaticamente - siamo in una fase di accelerazione molto avvertita e per la quale è primo sintomo , con l'insoddisfaziione, la indisponibilità all'ascolto delle chiacchere e la voglia di non perdere tempo. e l'avanzata delle truppe Grilline, non organizzate nel territorio ma sensibili nel non luogo del Web. Poi il senso della fine è aiutato dalla caduta dei potenti.....Cucù. cucu' Fini non c'è più, Di Pietro non c'è più ,non c'è Marini ( che doveva fare nientemeno il Presidente della Repubblica),Casini conta meno di niente.E c'è la fine di Berlusconi e dei pupi che continuano a circondarlo, grati che ancora sono qualcosa, grazie a Lui ed al suo impegno straordinario e sostenuto dalle sue enormi possibilità economiche.Ma i conti son lì testardi oltre ogni propaganda : il PDL è il terzo partito alla Camera, ha gli stessi deputati di Grillo e meno di un terzo del PD ( che li ha per premio, non per merito, ma li ha).Poi continui pure la Santanchè a rovinarci le orecchie con le sue starnazzate....ma, allo stato, la cosa è questa: il PDL conta solo se il PD lo farà contare. Non so perchè ma mi sovviene, all'improvviso, una immagine dei primi studi di economia politica, al primo anno di università.Tempi lontani e non sono sicuro nemmeno di ricordare bene ma mi affascinava la rappresentazione grafica della curva dell' utilità negativa ed il suo pratico significato.Se penso di perdere venti ed alla fine perdo dieci, tendo a dire a che ho guadagnato dieci.Certo anche la consolazione è premio di suo ma la sola verità è che ho perso dieci.E di disegnare curve dell'utilità negativa temo avremo modo di fare abbuffate.
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