domenica 17 febbraio 2013

UNA SETTIMANA ANCORA

Tra Papi che si dimettono, terremoti in cerca di danni e Festival improbabili in tempo  di magra, ci accorgiamo che  oramai tra sette giorni staremo quasi finendo di mettere nelle urne le nostre attese, le nostre delusioni, le nostre speranze. Vecchi e nuovi personaggi battono  con insistenza alle porte del nostro impegno. C'è stanchezza ed anche diffusa  consapevolezza che non c'è il padrone della chiave delle soluzioni.Forse perchè  nessuno ha avuto il giusto coraggio di dire che bisognerà  impegnarsi in un nuovo inizio e che questo , per essere tale, dovrà essere doloroso per tutti.Per guardare avanti non basta vedere gli errori del passato.In genere non hanno insegnato niente a nessuno.Sarà necessario scrivere pagine nuove e sapere se si sarà pronti a pagare molti prezzi e a rinunciare a furbizie ed a privilegi.Con le promesse che tutti han fatto non c'è molto da  star tranquilli.E' che il popolo, deposta la scheda, deve pur una volta fare i conti con se stesso e, oltre che delegare, avrà bisogno di chiedere il rendiconto giorno per giorno.Succederà?

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