sabato 26 gennaio 2013

DIALOGO

  Anna Maria Stanganelli è una giovanissima e attenta  cittadina gioiese,  "la più giovane laureata d'Italia", consigliere comunale del centro destra ,aperta al dialogo e sinceramente interessata alle sorti della città.Con il suo consenso, volentieri trascrivo il nostro dialogo di queste ore intervenuto su facebook, ma che guarda a più larghi e positivi orizzonti.Naturalmente sento il dovere morale e civile di incoraggiare chi ponga, in maniera critica, domande o cerchi risposte che aiutino la nostra Terra a migliorare e crescere.Ne abbiamo tutti bisogno.

Anna Maria Stanganelli: Dante, durante il suo viaggio ultraterreno, incontra molte anime,a volte sdegnandosi, a volte partecipando con intensita' alla vicenda. La legge del contrappasso è di solito puntuale come un orologio svizzero, ed essa consiste essenzialmente nella corrispondenza tra pena e colpa, ovvero nell'infliggere a chi offende, la stessa lesione provocata all'offeso. Ad esempio i golosi che in vita si abbandonarono alla gola, amando cibi raffinati, ora sono costretti nel fango; siccome furono avidi, ora sono avidamente dilaniati dal mostro infernale. Gli iracondi, che in vita percossero gli altri, ora si percuotono e si mordono; gli accidiosi che non seppero trarre profitto dalla bellezza del mondo, ora sono immersi nel fango, non possono vedere l’aria né parlare. Nella decima bolgia invece si trovano coloro che in vita sfigurarono in vario modo la realtà, e ora sono loro stessi sfigurati nei corpi. Per dirla quindi in brevis chi di spada ferisce di spada perisce.. Forse anche De Andre' nella sua canzone " il Gorilla" fa riferimento alla legge del contrappasso, canzone che reputo una vera e propria opera d’arte costituendo una mirabile simbiosi tra satira pungente e profonda riflessione. Narra umoristicamente la storia di un gorilla che scappato dalla gabbia vuole a tutti i costi perdere la verginità e lo fa con un malcapitato giudice. Sono i versi finali ad indurre l’ascoltatore a meditare fortemente sul delicato tema dell’equità nella giustizia:
Gridava mamma come quel tale
Cui il giorno prima come ad un pollo
Con una sentenza un po' originale
Aveva fatto tagliare il collo
La legge del contrappasso, dunque, punisce chi ha abusato indegnamente della propria autorità.
A buon intenditor poche parole!!

 Giuseppe Màcino: chi la fa l'aspetti?

 Anna Maria Stanganelli : Preg.mo Avvocato, lei ha colto in pieno il senso del mio dire...Credevo che la politica fosse una cosa diversa...una politica sana, basata sul dialogo, sul sapersi confrontare, sulla capacità di autodeterminarsi,ma tutto questo purtroppo è un'utopia . Oggi il dibattito politico si è trasferito all'interno delle aule giudiziarie e non certo per colpa nostra. Le critiche, se costruttive, vanno accettate e condivise, se il fine ultimo è il bene comune, e mi creda chi le scrive non ha velleità politiche ma soltanto un grande amore per la propria città

 Giuseppe Màcino: Gentilissima dottoressa, Lei avrà certamente visto Baaria,il film di Tornatore. Il padre del protagonista, sul letto di morte parla ancora della politica come di una cosa bellissima.Era un bracciante senza scuole e senza terra, ma aveva colto il segno di cosa può e deve fare la politica quando si traduce in impegno per cambiare le cose e per cambiarle in meglio.E' l'essenza di un insegnamento antico, che ci ricorda che l'uomo è un animale politico.Ho avuto la fortuna di impegnarmi in politica partecipando a movimenti in  stagioni che hanno cambiato il volto dell'Italia e del mondo: le sconfitte sono state più pesanti delle vittorie ma il mondo, mi creda, è cambiato e...checchè se ne  pensi....è cambiato in meglio.Era il tempo delle ideologie e francamente non se ne sente più il bisogno.Ma della politica che sappia avere visioni e si impegni in missioni certamente tutti avvertiamo il bisogno.Per l'Italia, per la nostra città.Lei pone un problema importante, che la mia generazione non ha avuto.Abbiamo avuto,tra avversari ,guerre feroci e spesso sbagliate.Ma conoscevamo tutti l'importanza del rispetto delle diverse posizioni e non le affidavamo ai giudizi dei Tribunali.Non ho mai presentato una personale querela nei confronti dei miei avversari, anche quando accuse o calunnie erano - come rimangono - insopportabili oltre che ingiuste.Ho risposto sempre politicamente.Seduto sulla sponda del fiume ho visto passare i cadaveri dei miei scorretti antagonisti, oramai assegnati alla dimenticanza ed al giudizio negativo delle persone che hanno ingannato.Per tornare al suo breve ed efficacissimo intervento,penso che tutto nasca dalla incapacità di dialogare e di riconoscere le ragioni degli altri.Ho imparato che tutti hanno qualche ragione da fare valere e da rispettare.Ma abbiamo dimenticato che dialogo è incontro e, mi creda, manca in questo momento anche "un luogo" per tentarlo.Ma il suo ragionamento è giusto ed è sano.Va, però, aiutato dai "gesti"..cioè da quelle iniziative semplici e riconoscibili che si traducono nel porre domande pubbliche ed aperte chiedendo di avere risposte pubbliche ed aperte.Per approdare , se possibile,alle spiagge di quel confronto civile di cui noi e sopratutto la città sentiamo  grande bisogno.Ho maturato la convinzione - nella crisi che attanaglia la nostra Regione e che mortifica la nostra città- che senza l'apporto sincero di tutti,la nottata non passerà.Ho ancora l'entusiasmo e la speranza che questo momento si possa trovare.

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