E' da stanotte che piove.Non la finisce più.La pioggia è bella di notte, quando la senti - accucciolato nel letto - e ti fa compagnia. Ricordi dell'infanzia. In qualche modo si rimane sempre bambini. Ma di giorno, in questo mese di Gennaio- che di solito porta tramontana e cieli tersi - la pioggia accompagna solo i mali del territorio.Mi sono spostato stamattina - e dovrò farlo questo pomeriggio - da un punto all'altro della Piana. Ovunque strade dissestate e principi franosi.Non sono stati riparati i danni dello scorso inverno che già bisogna pensare ai nuovi, sempre in modo precario, senza programmazione nè di investimenti nè di spese.Giustino Fortunato, uomo d'altri secoli, diceva che la Calabria è "uno sfasciume pendulo sul mare".Avesse detto almeno " un bello sfasciume...."Ma era preso dalla sua missione di riportare all'urgenza della Nazione i problemi del Mezzogiorno, aggravati come non mai dopo l'Unità.Ed era un uomo onesto.Scriveva a Pasquale Villari, Grande patriota, storico e politico, il 2.9. 1899: « L'unità
d'Italia è stata e sarà - ne ho fede invitta - la nostra redenzione
morale. Ma è stata, purtroppo, la nostra rovina economica. Noi eravamo,
il 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico, sano e
profittevole. L'unità ci ha perduti. E come se questo non bastasse, è
provato, contrariamente all'opinione di tutti, che lo Stato italiano
profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in
misura ben maggiore che nelle meridionali. »
Forse questa lettera sarebbe da suggerire a Maroni ed al Gran Puparo , che vogliono con i loro accordi elettorali continuare a perpetuare, per gli stessi egoismi di allora, le difficoltà del sud saccheggiato.E magari oggi con la complicità dei meridionali che continuano a sedere al banchetto del potere.
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