Ho pubblicato su fb questa bella foto della Calabria dei primissimi anni 6o, per ricordare che quella era la condizione umana e civile di una parte importante della popolazione.Lasciamo perdere la mistica del bel tempo perduto: quella era POVERTA'. E' stato osservato che si, era cosi. Ma era più facilmente sopportabile la difficoltà quotidiana, che era comune.Ed oggi, si è detto, c'è nostalgia della solidarietà di allora : oggi , nel tempo in cui la speranza è morta per tanti, tantissimi di noi. Certo.... Quanti anni sono passati ! Ed i modelli di sviluppo che pensavamo di potere dominare !?. Qualche errore?
Ero
ancora al liceo e già parlavamo, in maniera molto critica della
"società dei consumi".I più attenti commentatori mettevano in
guardia .Herbert Marcuse, il filosofo di Francoforte, indicava il pericolo
nella sua opera più conosciuta , " L'Uomo ad una
dimensione". Ricordo ancora lo spazzino ( così si chiamava l' "operatore
ecologico") che porta a porta raccoglieva i pochi rifiuti : nel bidone su
ruote - che trascinava a mani - entrava tutta la spazzatura delle case di
quella strada. Sappiamo come è finita e perchè paghiamo gli "imballaggi"
più del contenuto.Pure nessuno saprebbe tornare indietro e rinunziare.E'
comprensibile. Ma questo modello di sviluppo, evidentemente non
sostenibile, non poteva che portare qui: si è perso il raffronto tra le
cose ed il loro valore ed anche i sentimenti sono "stravolti".Gli
ascensori sociali si sono fermati e nessuno accetta la sua condizione,
perchè ha negli occhi il luccichio delle cose viste e non raggiunte,
nella mente e nel cuore il dolore del merito non riconosciuto o non più
riconoscibile, nella coscienza la consapevolezza delle difficoltà, il
pericolo della mortificazione quotidiana, la mancanza della
prospettiva. Si può superare tutto ciò? Certamente! Con un nuovo sentire
comune. Dopo la guerra quel sentire si è confrontato con una corale
volontà di risalire la china e ricostruire.Ed oggi? lo si potrà fare intorno a
valori comuni, a minimi comuni denominatori delle esigenze sociali,
attorno a nuove regole di un nuovo patto sociale.Dovremo essere capaci
di questo, dovremo meritarci di fare questo.E come al solito liberandoci di padri della Patria, dei pupari di turno.
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