Ieri, su facebook ho condiviso una foto di operai calabresi in Valle d'Aosta, anni 50. Erano lavoratori di Castagna. Ho ricordato, nell'occasione, che in quegli anni e nei successivi anni anni 60, che si ricordano "favolosi" solo per le canzoni, migliaia di giovani, disoccupati, pieni di energia di speranze - e di rancori - partirono da San Giorgio Morgeto, un bellissimo paese che domina la Piana di Gioia Tauro, un Presepe sormontato dai resti di un imponente castello. Oggi sono più i Sangiorgesi ad Aosta che in Calabria. Ho semplificato, naturalmente: il Norditalia e l'Europa tutta è stata terra di emigrazione. San Remo, Ventimiglia,, Torino, Bardonecchia, Milano, Torino, Brescia, Bologna, Cuneo persino, Nizza, Grasse, Dussendorf, Francoforte, la " Sguizzera", le miniere del Belgio e mille e mille nomi di località sconosciute, grani di un interminabile rosario..a fare lavori pesanti, a sostituire i "nativi" che certi lavori non volevano più.
Gridava il poeta Franco Costabile - era il 1964 - nel "Canto dei nuovi emigranti " : Noi siamo / le giacche appese / nelle baracche, nei pollai d'Europa." Qualcuno ha ricordato le precedenti emigrazioni bibliche verso la " Merica", si è storicizzato, insomma .Oggi sono altri tempi! " Nonevvero ! "è stata la protesta. Nonevvero! l'emigrazione è un dramma di oggi e non è dissimile dal passato.....una tragedia. Forse non c'è il problema del biglietto per andare via, forse non si è più gli analfabeti di allora, si parla un linguaggio comune tra giovani, in fin dei conti è l'Europa, la Patria comune, tutti di casa ,europei, comunitari pergiunta. Ho sentito personalmente nei decenni passati importanti personaggi parlare dei nostri emigrati come gli Ambasciatori dell'Italia nel mondo: peccato che gli interessati non lo abbiano mai saputo, si sarebbero meglio regolati nelle difficoltà invocando le immunità diplomatiche. Ma oggi ? Ancora una volta te ne vai ma non per scelta, te ne vai per bisogno, te ne vai e non sai dove andare, una camera da dividere a prezzi paurosi, il lavoro a nero e se non vuoi, fatti tuoi ! e senza potere risparmiare, e sempre se ti mandano da casa qualcosa per sopravvivere, tanto le cose col tempo si aggiustano, è vero? Sud direzione Nord. Mai il contrario. Allora non è cambiato niente! Allora tutto è fallito.No, cari amici, è ancor peggio. Non solo operai, non solo braccianti. Oggi partono anche i figli di quello che era il ceto medio, impoverito e disilluso da politiche infami, i figli dei professori, i professori senza lavoro, gli ingegneri, gli avvocati,i medici ed i figli dei medici, i figli dei proprietari di uliveti che devono regalare l 'olio, di mandarineti col prodotto a cinque centesimi al chilo, i figli dei cancellieri di tribunali, i delusi dai cento concorsi. Ed il prezzo è alto. Partono i giovani che più hanno coraggio ed è il nostro territorio ad impoverirsi, ad invecchiarsi, a restare senza speranza. Poi dicono che non si spiegano il 18% in pochi giorni di Grillo in Sicilia, Grillo che non ha una politica; ma gli altri che la politica la fanno che politica è ,visti i risultati ? Italia di quali Valori, visti i risultati. Poi non si spiegano la diserzione dal voto. "Fatevela voi la guerra, io l'ho già persa" pensa chi parte. Dargli torto? anche se non è la soluzione. Ed allora parto, non voto.Non più pupi ed in culo ai pupari.La crisi la disegnano ogni giorno alla TV come scostamenti di spread, di movimenti nelle sacre stanze degli istituti bancari centrali. I movimenti sono ben altri, fatti di uomini in carne ed ossa, di bisogno di pane e di lavoro, di istruzione, di cultura, di libertà e dignità. Su queste bandiere si fanno le politiche per gli uomini. Accorgiamocene prima che sia troppo tardi, in questi mesi di impaurita campagna elettorale.
tutto condivisibile ...
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